Sguardi d'intesa tra Scuola ed Impresa

L’impresa sa far parlare di sé, del coraggio e del rischio che la connatura, della visione che la accompagna, anche attraverso le parole delle nostre nuove generazioni di ragazzi.

IPAG, Ingrosso Prodotti per l’Agricoltura e il Giardinaggio, Azienda leader nel settore del Commercio di fitofarmaci, fertilizzanti, sementi e teli per le coltivazioni professionali e fai da te, per piante edibili ed ornamentali, e con sede centrale in Via del Progresso a Noventa Vicentina, ha voluto istituire un Concorso letterario. Dedicato a tutti i ragazzi dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Jacopo da Montagnana” di Montagnana (Padova), il “Concorso letterario IPAG 40esimo” è volto a celebrare i 40 anni dalla fondazione dell’azienda; i suoi fondatori, Luciano Pastorello e Laura Legnaro, offrendo tre generosi premi in danaro, hanno dato l’opportunità ai ragazzi di  sviluppare, sotto forma di articolo di giornale, racconto breve o componimento poetico, l’iniziativa imprenditoriale e la volontà di legarsi ad un territorio attraverso un progetto professionale, tenendo presenti come sfondo dei riferimenti all’azienda stessa. Si tratta di tematiche, queste, strettamente legate alla nuova ottica attraverso la quale la scuola è chiamata a guardare all’orientamento, vero e proprio dispositivo formativo incentrato sulla persona dello studente.  Autoefficacia, empowerment personale, sviluppo di competenze di scelta e autodeterminazione, soprattutto in relazione ad un progetto professionale futuro possibile e immaginabile sono le competenze promosse attraverso questo progetto che diventa così strumento di reale sinergia tra scuola e impresa in una prospettiva orientativa innovativa.

La sensibilità dei signori Pastorello nello scegliere di valorizzare e festeggiare un traguardo tanto importante come i quarant’anni della loro impresa, dimostra come il dialogo tra mondo della scuola e mondo del lavoro sia aperto e quanto mai in fermento; altresì, tale sensibilità diventa araldo di un’attenzione rivolta a quella formazione che vuole essere al pari umanistica e scientifica. Adriano Olivetti, eccezionale figura di imprenditore che ha ispirato e ancora ispira grandi uomini d’impresa, concepiva la propria industria come un laboratorio culturale destinato ad aprirsi alla società e alle sue necessità. D’altro canto, quanto bene oggigiorno conosciamo, da insegnanti-genitori-fratelli-adulti, l’esigenza dei nostri giovani di sentirsi certi di una strada da seguire e di un percorso da intraprendere, anziché smarriti, come spesso avviene, nel magma del lavoro incerto? Sono la stessa attenzione umana di Olivetti e il desiderio di ‘guardarsi’ con gli occhi di ragazzi impegnati in studi liceali e professionali, che rendono ciò che oggi mercoledì 20 dicembre 2023 si racconta qui e si ammira concretizzarsi nell’Aula Magna dello Jacopo da Montagnana, un evento unico.

Dopo i ringraziamenti del Dirigente Dottore Claudio Magalini, la Commissione esaminatrice, nominata dall’Istituto e formata da quattro componenti scelti tra persone di comprovata competenza nell’ambito umanistico artistico, ha presentato i tre ragazzi vincitori.

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Il terzo premio di 200 euro, consegnato dal signor Luciano Pastorello, è stato vinto da Riccardo Coradin della classe 5 Liceo scientifico (opzione Scienze applicate). Il racconto, percorso da immagini ed espressioni di notevole efficacia suggestiva, proietta i lettori nell’orizzonte di un ritorno, anzitutto ideale e poi anche pratico, alla dimensione ancestrale e autenticamente umana di una campagna che può ancora essere, come in passato, non solo fonte di sostentamento economico, ma anche scenario privilegiato in cui prenda forma una visione imprenditoriale imperniata su una fruttuosa condivisione di valori tradizionali – e tuttavia attuali – tra le diverse generazioni. 

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Il secondo premio di 300 euro, consegnato dalla signora Laura Legnaro, è stato vinto da Mattia Spimpolo della classe 4  Liceo scientifico (opzione Scienze applicate). Si è vivamente apprezzata l’originalità della costruzione narrativa, la quale, prendendo le mosse da un titolo in cui echeggiano reminiscenze galileiane e modulando con equilibrio toni ora ironici, ora pensosi, sollecita la mente dei lettori a una seria riflessione sul valore del sacrificio, della costanza, del coraggio di compiere scelte impegnative nel presente per investire virtuosamente su un futuro da condividere con gli altri, in vista del progresso dell’intera comunità in cui l’impresa si radica e di cui diventa parte integrante.

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Il primo premio di 400 euro, consegnato dal signor Luciano Pastorello, è stato vinto da Alvise Bizzo della classe 4  Liceo scientifico (opzione Scienze applicate). Con un’intensità che si oserebbe definire lirica, il racconto giunge dritto al cuore dei lettori, dipingendo, con pennellate delicate e avvolgenti, il cammino di una storia familiare in cui ciascuna generazione trasmette all’altra il senso, ideale e concreto, di quella dedizione alla terra e al lavoro che permette a un «seme d’impresa» di portare un frutto rigoglioso, trasformandosi, metaforicamente, in un albero che l’autore, con una felice intuizione degna del visivismo grafico di futuristica memoria, ha sapientemente riprodotto nella propria pagina. 

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“Semi”: potrebbe essere questa, a ben vedere, la parola d’ordine che compendia i molti significati dell’incontro tra impresa e scuola culminato nella mattinata odierna. Semi che quotidianamente, nelle aule dell’Istituto, vengono piantati nei cuori e nelle menti dei giovanissimi, portatori di sogni e di speranze. Semi che da quarant’anni i signori Pastorello continuano a spargere in un territorio che non smettono di amare. Coltivare talento, a tutte le età e in ogni ambito del nostro tessuto sociale, resta, oggi come ieri, la chiave per far crescere coraggio

di Elisa Giriolo, Valeria Mangraviti e Stefania Zilio